Questione di percentuali baby!
Ti è mai capitato di ricevere una chiamata del tipo: «Ciao, per questo lavoretto devi applicare la ritenuta d'acconto?» E tu lì, con il telefono in mano, che pensi: «Ma che cosa significa? E soprattutto... devo farla io o la fanno loro?»
Tranquillo, non sei l'unico a trovarti in questa situazione! La ritenuta d'acconto da applicare o meno alle tue notule di prestazione occasionale è uno di quei misteri burocratici che sembrano fatti apposta per confondere le idee. Ma una volta capito il meccanismo, diventa tutto più chiaro.
Quando scatta la ritenuta del 20%
La regola base è semplicissima: se lavori per un'azienda, un professionista con partita IVA o un ente pubblico, loro devono trattenerti il 20% di ritenuta d'acconto. Non è una scelta, è la legge che glielo impone.
Scenari in cui tI trattengono il 20%:
- Lavori per l'azienda di turno che ti ha chiesto di sviluppare il loro sito
- Fai una consulenza per lo studio legale dell'avvocato Rossi
- Il commercialista ti commissiona la traduzione di alcuni documenti
- L'ente pubblico locale ti affida un progetto grafico
Scenari in cui non ti trattengono nulla:
- Aiuti il tuo vicino di casa (persona fisica) a sistemare il computer
- Fai ripetizioni private ai figli della signora Maria
- Vendi qualcosa di tuo su Facebook a un privato
- Lavori per qualcuno con partita IVA forfettaria (il plot twist!)
Il Grande Equivoco: La Partita IVA forfettaria
Eccoci al punto che confonde tutti: chi ha la partita IVA forfettaria non è un sostituto d'imposta!
Sì, hai letto bene! Quel freelancer con partita IVA forfettaria che ti commissiona un lavoro non può e non deve trattenerti la ritenuta d'acconto. È uno dei grandi paradossi del sistema fiscale italiano.
Quindi ricapitolando:
- Partita IVA normale (regime ordinario/semplificato) → TI trattiene il 20%
- Partita IVA forfettaria → NON ti trattiene nulla
- Persona fisica senza partita IVA → NON ti trattiene nulla
La logica? Il forfettario paga già le sue tasse con un'aliquota agevolata e non ha l'obbligo di fare da "esattore" per conto dello Stato. È come se fosse un "quasi-privato" dal punto di vista della ritenuta d'acconto.
Come funziona
Diciamo che hai pattuito 1000€ per un progetto con un'azienda. Ecco cosa succede:
Se c'è la ritenuta:
- Compenso lordo: 1000€
- Ritenuta d'acconto (20%): 200€
- Tu ricevi: 800€
- L'azienda versa i 200€ all'Agenzia delle Entrate per conto tuo
Se non c'è la ritenuta:
- Compenso: 1000€
- Tu ricevi: 1000€
- Te la vedi tu con le tasse nella dichiarazione dei redditi
La Dichiarazione dei Redditi
Ed eccoci al punto cruciale! Quello che succede quando arriva il momento di fare la dichiarazione cambia radicalmente a seconda che ci sia stata o meno la ritenuta.
Scenario A: hai subito la ritenuta del 20%
Se durante l'anno hai lavorato solo per aziende/professionisti che ti hanno trattenuto il 20%, sei praticamente a posto. Anzi, magari ti spetta pure il rimborso, se la ritenuta del 20% è superiore a quello che dovresti pagare realmente!
Per sfatare altri dubbi leggi: Nulla da dichiarare?
Scenario B: non hai subito ritenute
Se hai lavorato solo per privati cittadini, nessuno ti ha trattenuto nulla. Questo significa che dovrai pensarci tu a pagare le tasse sui compensi ricevuti.
Cosa devi fare:
- Calcola il totale dei compensi dell'anno
- Nella dichiarazione dei redditi, questi importi si sommano ai tuoi altri redditi
- Pagherai le tasse secondo il tuo scaglione IRPEF
- Se superi certi importi, potresti dover versare anche i contributi previdenziali
Scenario C: Situazione mista
Capita spesso di avere lavoretti sia con ritenuta che senza. In questo caso:
Con ritenuta: inserisci i dati dei CUD
Senza ritenuta: dichiari gli importi ricevuti da privati
Il sistema farà tutti i calcoli e ti dirà se devi versare qualcosa o se ti spetta un rimborso.
N.B. Se hai anche solo il minimo dubbio, chiama un commercialista. Non fare l'eroe solitario della burocrazia!
Riassunto per chi ha di fretta...
La ritenuta del 20% scatta sempre quando lavori per aziende o professionisti con partita IVA ordinaria (non forfettaria). Se non te la trattengono (privati cittadini o forfettari), dovrai fare i conti con le tasse nella dichiarazione dei redditi.