Nulla da dichiarare?

Eccoci qui! Dopo un anno di lavoretti qua e là, arriva il momento che tutti temono: la dichiarazione dei redditi. Ma tranquillo, non è il mostro a sette teste che pensi.

La prima cosa da sapere è che i tuoi compensi da prestazioni occasionali finiscono dritti dritti nei redditi diversi. Non sono stipendi, non sono pensioni, sono proprio "altro" - un po' come le cianfrusaglie nel cassetto dove finiscono tutte le cose che non sai dove mettere.

Due strade, stesso risultato

Che tu debba fare il 730 (se sei dipendente o pensionato) o il Modello Redditi (se sei più complicato), il succo non cambia: devi dichiarare tutto quello che hai guadagnato.

La buona notizia? Se i tuoi committenti ti hanno trattenuto la ritenuta d'acconto del 20%, quei soldi li hai già "prestati" allo Stato. Nella dichiarazione diventano un credito a tuo favore, come quando paghi in anticipo e poi ti fanno lo sconto.

Strategia di sopravvivenza

Ecco come non impazzire quando arriva il momento:

Dichiarare correttamente non è solo un obbligo, è anche il modo più intelligente per non ritrovarti tra qualche anno con l'Agenzia delle Entrate che ti chiede conto di soldi che pensavi di aver nascosto. Spoiler: non li avevi nascosti per niente, avevi solo fatto confusione tu.

La cosa bella è che, una volta presa la mano, diventa quasi automatico. E se hai usato un sistema come Notula, hai già tutto bello ordinato e pronto per essere dichiarato. Facile, no?


N.B. Se hai anche solo il minimo dubbio, chiama un commercialista. Non fare l'eroe solitario della burocrazia!


Riassunto per chi ha fretta...

I compensi da prestazioni occasionali vanno nei "redditi diversi" sia nel 730 che nel Modello Redditi. Il sistema dovrebbe riconoscere automaticamente le ritenute già pagate e fare i calcoli. Raccogli tutte le notule e le Certificazioni Uniche dell'anno, perché anche i computer sbagliano.

Altri dubbi?

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